Giornata finita. Lavorativamente parlando. Sto rientrando a casa quando un pallone mi sfreccia davanti agli occhi, rimbalza su di un’auto in sosta e rotola di nuovo verso di me. “Signore, mi passa il pallone?”. Signore? A me? Non ho mica… quarant’anni? No, in effetti ne ho di più e potrei essere il padre di quel ragazzino che mi guarda come se fossi mezzo scemo, fermo, con il pallone tra le mani e un’aria distratta dai pensieri che rimbalzano nella testa.
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giovinezza
Un salto negli anni ottanta
Non ero attento. O meglio, non mi rendevo conto che il tempo stava passando ed eccomi qui, in prossimità dei cinquanta, con la stessa voglia di vivere di trent’anni fa e con tanto ancora da fare.
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